COME UN SAGGIO ARCHITETTO IO HO POSTO IL FONDAMENTO

Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1° Corinzi, 3,10-11).

Area dell’apparecchiatura muraria che consente l’ammorsatura angolare fra muri perimetrali della fabbrica, è questa la definizione di un cantonale dal punto di vista architettonico. Esso declina su altri ambiti se lo si riferisce al mondo dell’arredamento, piuttosto che della geografia politico-amministrativa di certe aree (ad esempio della Svizzera), o in riferimento agli angoli delle coperture dei codici e dei libri antichi.

Tutti luoghi fisici di grande rilievo in quanto deputati alla tenuta dell’intero organismo da essi servito: un edificio, un libro, etc.

Qui tuttavia, si vuole partire dal passaggio biblico “La pietra rifiutata dai costruttori è diventata la pietra principale” da un lato per proporre degli auguri pasquali diversi dalle solite frasi preconfezionate o, peggio, da quelle catene che raggiungono i nostri profili social a cascata – riciclati e rimandati a nostra volta come un vortice impazzito su sé stesso – dall’altro per ribadire un concetto a me caro che rintraccia nelle piccole cose – anche un frammento di intonaco – la capacità di raccontarci molte cose. Infatti, così come la “pietra scartata” anche il frammento non ci dice di certo nulla se visto come un relitto, come qualcosa da destinare alla discarica: eppure dalla sua superficie (e forse tra i suoi strati) esso trasuda storie, vita. Ecco come si può vivere un progetto o un cantiere, dal più complesso al più semplice; ecco come lo “scarto” ritrova una nuova vita.

Ecco allora che l’elemento reietto viene ribaltato in una dimensione di resurrezione costruttiva, tanto da garantire – nel caso del cantonale “testata d’angolo” – la solidarietà fra le pareti d’ambito e assicurare un buon comportamento d’insieme alla scatola muraria, all’organismo architettonico.

Il sapiente architetto conosce bene l’importanza del ruolo statico rivestito dalla testata d’angolo e per tale motivo riserva ad essa un impegno e un’accuratezza costruttiva maggiori: questa attenzione è stata alla base delle più belle e maestose realizzazioni architettoniche della storia, laddove proprio il cantonale – enfatizzato – è divenuto a giusto titolo un elemento della narrazione e della connotazione dell’impaginato architettonico dei fronti: cantonali decorati a bugna, bicromie, elementi aggettanti e qualsiasi altra nota di uno spartito di armonia e forza espressiva.

Biblicamente la fonte della sapienza è Dio stesso, il costruttore per eccellenza. Dalla Genesi in poi Egli crea, costruisce, edifica.

Mosso da curiosità mi sono messo alla ricerca, tra le pagine della Bibbia, di alcuni termini del mondo architettonico, rintracciandone con grande sorpresa l’enorme utilizzo nel testo sacro.

In maniera non esaustiva si riportano qui di seguito – secondo l’ordine di comparsa sul Testo – quelli maggiormente ricorrenti:

  • 1667 volte “città”
  • 1506 volte “casa”
  • 1373 volte “porta”
  • 810 volte “tempio”
  • 193 volte “mura”
  • 348 volte “opera”
  • 178 volte “pietra”
  • 108 volte “tavola”
  • 97 volte “stanza”
  • 91 volte “colonne”
  • 62 volte “stanze”
  • 60 volte “fondamenta”
  • 51 volte “fortezza”
  • 45 volte “palazzo”
  • 40 volte “colonna”
  • 38 volte “angolo” o “d’angolo”
  • 33 volte “camera”
  • 30 volte “tetto”
  • 21 volte “finestra”
  • 14 volte “costruttori”
  • A pari merito 15 volte “erigere” ed “eretto”
  • 14 volte “facciata”
  • 12 volte “edificare”
  • 10 Volte “baluardo”
  • 9 volte “terrazze”
  • 7 volte “calce”
  • 6 volte “muri”
  • 4 volte “architetto”
  • 3 volte “architrave”
  • A pari merito 2 volte “scartata”, “bastione”, “corridoio”
  • A pari merito 1 volta “mattone”, “castello”, “latrina”

Secondo questo breve resoconto risulterebbe alquanto sorprendente anche il minimo – quasi insistente – scarto letterale e numerico del termine “scartata”, quasi a rimarcare proprio il fatto che non viene messo da parte nessun elemento dall’Architetto, il costruttore, “Dio stesso” (Ebrei, 11, 10).

Per brevità e ignoranza (teologica) fermo qui la mia curiosità, rimandando ad altri eventuali e possibili riflessioni su questo aspetto della Sacra Scrittura.

Sono giorni di grande preoccupazione e incertezza per il futuro, compromesso da Covid-19. Tuttavia la speranza con la quale proiettarci trova fondamento solo nella saggezza costruttiva di Dio, Colui che non scarta e che, anzi redime facendo nuove tutte le cose.

Santa Pasqua a tutti.

Rosario Ribbene

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